venerdì 22 novembre 2013

È PARI A ZERO LA RICHIESTA DI DIPLOMATI A INDIRIZZO AERONAUTICO IN FVG Lo precisa il Comitato di Villa Primavera citando i dati ufficiali di Unioncamere e Ministero del Lavoro

In merito a recenti articoli di stampa su “ampi e assicurati sbocchi di lavoro” per gli studenti di manutenzioni aeronautiche, il Comitato per la Tutela di Villa Primavera, citando le fonti ufficiali, precisa che nessun diplomato con profilo aeronautico troverà occupazione nelle imprese del Friuli Venezia Giulia. È quanto emerge leggendo le pagine 39-41 della pubblicazione “diplomati e lavoro del sistema informativo Excelsior. Gli sbocchi professionali dei diplomati nelle imprese italiane per il 2012” di Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, scaricabile sul sito web excelsior.unioncamere.net/
Invitiamo chi è in possesso di dati diversi di citarne la fonte, ovvero il soggetto – meglio se rientrante nel SISTAN - che li ha prodotti.
Dalla pubblicazione di Unioncamere apprendiamo che le assunzioni previste per professioni aeronautiche, in tutta Italia, sono pari a 290 unità nel 2012 e che i posti di lavoro disponibili si concentrano in poche province, caratterizzate dalle presenza di grandi aeroporti (Varese, Roma): 120 meccanici aeronautici, 80 piloti di aereo, 70 controllori di traffici aereo e 20 trasferisti. Nel Nord est le assunzioni previste sono 50, compresa la componente nautica, in Friuli Venezia Giulia, lo ribadiamo, sono ZERO. Da tale dato ne consegue che i diplomati aeronautici del Malignani lavoreranno e produrranno PIL in altre regioni italiane, o peggio, all'estero. Si punti invece su mestieri in cui gli imprenditori friulani non trovano manodopera qualificata e su cui si continua ad investire pochissimo, con gravi danni per la competitività delle imprese regionali.
In Friuli stiamo ricominciando a vedere la gente emigrare, ci sono sempre più disoccupati e un giovane su tre non trova lavoro. Secondo noi appare incredibile che molti rappresentanti delle istituzioni e politici locali intendono spendere milioni di euro nell’asfaltatura della pista dell’aeroporto di Campoformido, promuovendo un progetto che ha effetti devastanti sulla vita di migliaia di abitanti a Villa Primavera, Campoformido e Pasian di Prato e sull’ambiente dei prati stabili e non porta alcun beneficio tangibile all’economia regionale.
Alla luce dei dati illustrati chiediamo ai presidenti della Regione Serracchiani e della Provincia Fontanini (lei è stato il nostro sindaco, e conosce la situazione sul campo) di non assecondare progetti inutili - che producono esternalità negative per la popolazione friulana e producono intelligenze per territori extra-regionali - e anzi di censurare il continuo stillicidio di notizie sull’asfaltatura della ormai inesistente pista da 1.100 metri che stanno provocando allarme, paure e sofferenza a molti abitanti e soprattutto ai più anziani.

Il Comitato per la Tutela di Villa Primavera

«Guai rinunciare al Parco del volo» Campoformido, appello di Scarabelli (Pd) alla Provincia: sono in ballo 2,5 milioni

CAMPOFORMIDO La Provincia sostenga il progetto per il recupero e la valorizzazione dell’ex aerocampo di Udine-Campoformido: è l’invito che il vicepresidente del consiglio provinciale Arnaldo Scarabelli (Pd) rivolge al presidente Pietro Fontanini mediante question time, cui verrà data risposta lunedì, alle 9, nel corso dell’assemblea di palazzo Belgrado. «L’amministrazione provinciale di Udine, che ha competenze riguardo alla programmazione e organizzazione della rete scolastica, all’arricchimento della didattica  e l’orientamento verso il lavoro degli studenti – spiega Scarabelli -, deve sostenere con convinzione e decisione il progetto  congiunto dell’Isis Malignani e della Fondazione Carlo Leopoldo Lualdi per la rivitalizzazione dello scalo, ottimo contesto per il consolidamento delle infrastrutture indispensabili a coltivare il sogno del volo e della manutenzione dei velivoli». «Non deve venire meno il ruolo di eccellenza dell’offerta formativa e professionale  del Malignani – continua Scarabelli - perché per i ragazzi che vogliono seguire il percorso delle costruzioni e manutenzioni aeronautiche, molto tecnico e specializzato, gli  sbocchi di lavoro sono ampi e assicurati. Il prossimo 10 dicembre, di fronte a una risposta negativa a tale progetto di recupero dell’aerocampo, l’Enac, ente preposto al rilascio delle licenze Easa di manutentore aeronautico valide a livello europeo e che riconosce i crediti formativi per gli allievi frequentanti il corso di costruttori aeronautici all’Isis Malignani, molto probabilmente trasferirà l’investimento promesso di 2,5 milioni di euro a Capua in Campania e, conseguentemente, la Fondazione Lualdi si ritirerà anch’essa dal progetto e non renderà più disponibile il proprio milione di euro già stanziato». Un’occasione, quella del “Parco del volo” di Udine Campoformido – auspica Scarabelli - che va letteralmente presa “al volo”, «perché la qualità degli apprendimenti degli  studenti, l’adeguamento delle loro competenze professionali al cambiamento dei saperi scientifico-tecnologici per un pronto impiego occupazionale dei giovani e lo sviluppo economico e culturale del territorio friulano deve essere una mission prioritaria delle istituzioni pubbliche che si occupano del binomio fondamentale scuola-impresa, in un rapporto tra capitale umano, innovazione tecnologica e crescita industriale che deve essere sempre più equilibrato e proiettato al superamento dell’attuale grave crisi». (p.b.)

Un’alternativa a Lavariano per l’aeroporto Paravano e cittadini: all’ex Todt le attività che a Campoformido hanno difficoltà a partire

MARTEDÌ, 19 NOVEMBRE 2013





MORTEGLIANO Le attività che all’aeroporto di Campoformido trovano difficoltà a partire, perché non trasferirle a Lavariano dove c’è una pista già asfaltata? Alcuni cittadini, fra cui l’imprenditore Renzo Paravano, candidano l’ex area Todt, dove la Fly Synthesis produce e collauda i suoi ultraleggeri, e la relativa pista, che risulta sottoutilizzata. L’aeroporto di Campoformido – è il ragionamento – è ormai stretto fra Villa Primavera, parte del capoluogo, Santa Caterina, cui si aggiunge viale Venezia a Udine, zone troppo densamente abitate per pensare a uno sviluppo come quello prospettato. La struttura di Lavariano, diversamente, si trova in piena campagna. La Fly Synthesis Srl, localizzata sulla strada provinciale 78 al chilometro 12, con 19 addetti, dal 2006 fabbrica ultraleggeri spediti prevalentemente al mercato internazionale: dalla Svezia all’Australia, da Israele alla Nuova Zelanda e al Sudamerica. Lo stabilimento sorge su terreni di proprietà, mentre la pista è stata ottenuta in concessione trentennale dal Comune di Campoformido, a cui era stata trasferita la competenza dalla Provincia di Udine dopo la dismissione da sito militare. La società utilizza la pista ex Todt che è stata sistemata e asfaltata per 600 metri (in totale misura 2 chilometri): il sito è attualmente campo di volo e non ancora aviosuperficie, classificazione che richiederebbe ulteriori certificazioni e autorizzazioni. Tra Fly Synthesis e il Malignani, che come noto attende la riqualificazione dello scalo di Campoformido come sede ideale per la formazione dei futuri manutentori, esistono già forme di contatto: gli studenti svolgono, infatti, stage anche presso la ditta di Lavariano; inoltre, la Fly mantiene rapporti di collaborazione con Aero Club Friulano. Un ostacolo al prolungamento della pista usata dalla Fly potrebbe essere l’interferenza della strada provinciale Lavariano-Risano e della comunale Lavariano-Samamrdenchia. Paola Beltrame

Futuro aeroporto, allarme a Villa Primavera Perplessità sul piano Malignani: perchè per fare formazione c’è bisogno di una nuova pista?

CAMPOFORMIDO «Non più sorvoli, ma sorvoli più sicuri» è stato detto all’incontro organizzato dal Malignani l’altra sera sugli effetti della pista da 1.100 metri che Enac pensa di asfaltare all’aeroporto di Campoformido. Parole che non hanno convinto villa Primavera: si teme l’impatto di velivoli con apertura alare superiore. «Nessuno è contro la formazione dei giovani – si dice nel quartiere –, però l’attività dell’aeroporto deve restare entro i limiti attuali. Non riusciamo a capire perché il Malignani per fare formazione abbia bisogno di una nuova pista, non capiamo perché la Fondazione Lualdi dopo aver vinto il bando che non la prevedeva ora ponga l’aut-aut sull’asfaltatura della stessa». Tante le domande: «Su quali realizzazioni sono stati spesi i contributi assegnati in questi ultimi anni per il Parco del volo; quanto costerà alla Regione la gestione dell’aeroporto, quand’anche Enac glielo regali recintato e con pista asfaltata?». E ancora: «Come cambieranno i vincoli e perché all’incontro del Malignani non sono stati fatti vedere i piani di rischio?». Ma soprattutto preoccupano «gli step successivi», gli sviluppi futuri. «Siamo inferociti – esclama Giulietta Grimaldi, un’insegnante del luogo –, è chiaro che qui diventerebbe pericoloso vivere. Già ora con le acrobazie pare d’essere in guerra. La Regione non ha risorse per sostenere posti di lavoro e ospedali. Sarebbe meno costoso far andare gli studenti in pullman a Ronchi». «Discutibile la raccolta di firme promossa da una scuola per un’opera aeroportuale», dice Domenico Montanaro, primario di nefrologia e presidente Ado locale, che aggiunge: «Nell’era dei programmi al computer c’è bisogno di una pista per formare i manutentori?». E ribadisce la preoccupazione per l’incremento del rischio sull’abitato del Villaggio. Paola Beltrame

Aeroporto, dal Malignani sì alla pista L’appello dell’istituto: a Campoformido per la formazione di manutentosi serve una struttura adeguata con 1.100 metri

CAMPOFORMIDO Agli studenti in aeronautica del Malignani, accanto alle attività culturali museali e di ricerca, serve trovarsi a contatto con velivoli di ultima generazione. Quindi, allo scalo di Campoformido dalla pista da 1.100 metri non si può prescindere: da qui parte il futuro per la formazione dei manutentori. Il progetto, che comprende sinergie con il mondo dell’innnovazione in industria ma non solo, è stato presentato all’Isis dal dirigente scolastico Ester Iannis. Che ha annunciato che l’appello perché il piano si realizzi è stato sottoscritto da oltre 1200 persone (tra l’altro, 185 firme di professionisti e imprenditori, 102 dal mondo universitario, 63 piloti, 71 artigiani, 85 pensionati, 55 studenti). Ma bisogna fare presto: termine il 10 dicembre, si saprà se i 2 milioni di euro stanziati da Enac per la riqualificazione dell’aeroporto con l’asfaltatura della pista da 1.100 metri saranno utilizzati in loco o dirottati altrove; stessa fine per il milione di euro promesso dalla Fondazione Lualdi, assegnataria della porzione regionale del sedime, che condizionerebbe l’accettazione all’asfaltatura della stessa pista. Ma come superare la contrarietà del Comune di Campoformido? Una conferenza dei servizi, o un accordo di programma potrebbero ristabilire quello che è stato definito «un interesse generale per non vedere morire il glorioso aeroporto fra hangar arrugginiti e rovi». Ma Enac, come ha spiegato il generale Enrico Camerotto, che ha affiancato la dirigente con dettagli tecnici e normativi, potrebbe anche agire d’imperio. Presenti diversi consiglieri di minoranza di Pasian di Prato, Comune invece favorevole al progetto Enac. Iannis ha precisato che «il progetto di interesse nazionale Enac “incontra” il nostro progetto: non ci sono progetti del Malignani che determinano i progetti Enac». La dirigente, rispondendo a rilievi emersi recentemente, ha sottolineato che «il Malignani fa il suo lavoro di scuola e formazione: se tratta di lunghezza della pista è perché è stato richiesto espressamente da Enac di esprimersi sulla necessità e vantaggi della pista da 1.100 metri in relazione alle esigenze del progetto formativo». Caratteristiche che già l’ente di Stato, autorità in materia, ha definito: «l’asfaltatura aggiornata consente di migliorare direzione, decollo, standard di sicurezza in caso di avaria. Sempre di aviazione generale si tratterà, nessun nuovo vincolo urbanistico, incremento di voli contenuto». Paola Beltrame

«Il Malignani non parli della pista»

Messaggero Veneto 06-11-13, p. 29 Nazionale



CAMPOFORMIDO Sulla raccolta di firme da parte del Malignani a proposito dell’aeroporto di Campoformido interviene il Comitato per la tutela di Villa Primavera, presieduto da Massimo Mellone, per ribadire che «il recupero, lo sviluppo scolastico espositivo e museale per la cultura e la storia dell’aeronautica li auspichiamo. Ciò che i cittadini non vogliono è che il territorio venga stravolto, modificando i vincoli territoriali, svalorizzando le case. Pertanto continuiamo a opporci all’asfaltatura della pista di 1.100 metri, che cambierebbe la vita degli abitanti di Villa Primavera, Santa Caterina e Campoformido, portando qui aerei di apertura alare fino a 24 metri. Se al Malignani interessa la formazione, la pretenda senza porre condizioni sulla lunghezza della pista». Il comitato ribadisce l’invito a «spiegare in un dibattito pubblico in Comune il progetto che il Malignani vuole che sia realizzato. Alla radio il dirigente scolastico ha affermato – con quale competenza? – che la pista da 1.100 metri è necessaria per la sicurezza. Dunque, gli aerei che volano sulle nostre case non sono sicuri? I dirigenti scolastici si occupino della sicurezza delle scuole, lasciando quella del territorio ai sindaci». Quanto alla formazione dei manutentori: «Se il Malignani pretende per i suoi corsi formativi piste più lunghe – prosegue il comitato –, perché non si sposta a Ronchi dei Legionari?». Inoltre: «Secondo l’indagine “Diplomati e lavoro del sistema informativo Excelsior, gli sbocchi professionali dei diplomati nelle imprese italiane per il 2012” di Unioncamere e Ministero del lavoro, il fabbisogno in Fvg di diplomati a indirizzo aeronautico è zero. Non siamo contrari alla formazione degli studenti, ma come cittadini ci chiediamo se sia giustificato spendere 3 milioni di euro e a chi andranno questi soldi che provengono dalle nostre tasse».