sabato 16 marzo 2013

Villa Primavera: il Comitato chiede trasparenza sull'aeroporto di Campoformido


Il Comitato per la Tutela di Villa Primavera denuncia che da tempo appaiono sulla stampa locale notizie contraddittorie sull'aeroporto di Campoformido, con allarmi su piani di rischio e vincoli territoriali, che potrebbero imporre limiti agli edifici, alla presenza di scuole, centri sportivi ed altri insediamenti aperti al pubblico.
Diversi politici locali, regionali e nazionali hanno manifestato il loro pensiero e le loro proposte ma noi del Comitato siamo convinti che i cittadini non siano messi in condizione di capire con precisione cosa sta succedendo e quale sarà l’assetto definitivo dell’aeroporto.
Il nostro Comitato punta a riaffermare la validità della soluzione più semplice e meno onerosa per tutti, partendo dalla constatazione che «... la pista attualmente in uso di metri 730x40 mantiene i vincoli da Piano di Rischio all'interno dei vincoli storici aeroportuali oggi esistenti in base alla tipologia di aeromobili idonei all'uso della stessa...». Anche l'Aero Club Friulano ha scritto «... di non avere necessità alcuna alla modifica dell'attuale pista in uso di m. 730x40 in funzione della propria attività lavorativa ed in base alla tipologia di aeromobili idonei all'uso della stessa come previsto da AIP Italia...» (Cit. Interrogazione Strizzolo 4-17754 del 24/9/2012).
L’attuale Giunta Regionale lo scorso 1° marzo ha diramato un comunicato stampa ufficiale dal titolo «Aeroporto di Campoformido: Riccardi, no a nuovi vincoli territoriali. Vanno mantenute le attuali tipologie di traffico». Tale posizione è stata sostanzialmente confermata anche dalla candidata alla presidenza regionale Debora Serracchiani.
Il Comune di Campoformido ha giustamente approvato all'unanimità un piano di rischio per la suddetta pista che non modifica l’attuale assetto territoriale. A questo punto perché c’è ancora qualcuno che persevera a creare allarme nella popolazione? Non possiamo credere che il vero obiettivo di Enac e Comune di Pasian di Prato sia spendere i soldi dei cittadini per asfaltare ex-novo una pista da 1.100 metri, per aerei con apertura alare fino a 24 metri, con nuovi vincoli in una area che negli ultimi 40 anni ha consolidato uno stabile assetto antropologico.
Noi cittadini chiediamo a cosa serve una nuova pista da 1.100 mt? Quali sono i suoi possibili sviluppi? Cosa si vuole fare atterrare e che non è mai atterrato negli ultimi 50 anni? Cosa si vuole mettere in sicurezza? Pensate se si dovessero mettere in sicurezza o redigere piani di rischio per tutte le piste di atterraggio presenti in regione ed attive durante il periodo bellico! Questi soggetti presentino un dettagliato business plan e dicano con chiarezza quali sono i progetti che vogliono sviluppare.
Il nostro Comitato non è per principio contrario a nuove iniziative ma vorremmo trasparenza su come vengono spesi i soldi dei cittadini. Ci piacerebbe una maggiore apertura alla popolazione dell’area aeroportuale, anche con piste ciclabili e sentieri tra i prati, piuttosto che una chiusura, come quella fatta finora dall’Enac con recinzioni, di cui recenti notizie di stampa hanno già evidenziato la non conformità.
Manteniamo piena fiducia nel lavoro delle istituzioni e chiediamo all'assessore regionale di convocare un tavolo di confronto tra le parti, aperto anche ai cittadini e siamo sicuri che potrà essere trovata una soluzione che non crei nuovi vincoli e sia rispettosa delle esigenze e del benessere delle popolazioni dei due comuni interessati.
Se chiamati noi saremo pronti a dare il nostro contributo.


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