Il Comitato per la Tutela di Villa Primavera
denuncia che da tempo appaiono sulla stampa locale notizie contraddittorie
sull'aeroporto di Campoformido, con allarmi su piani di rischio e vincoli territoriali,
che potrebbero imporre limiti agli edifici, alla presenza di scuole, centri
sportivi ed altri insediamenti aperti al pubblico.
Diversi politici locali, regionali e nazionali
hanno manifestato il loro pensiero e le loro proposte ma noi del Comitato siamo
convinti che i cittadini non siano messi in condizione di capire con precisione
cosa sta succedendo e quale sarà l’assetto definitivo dell’aeroporto.
Il nostro Comitato punta a riaffermare la validità
della soluzione più semplice e meno onerosa per tutti, partendo dalla
constatazione che «... la pista attualmente in uso di metri 730x40 mantiene i
vincoli da Piano di Rischio all'interno dei vincoli storici aeroportuali oggi
esistenti in base alla tipologia di aeromobili idonei all'uso della stessa...».
Anche l'Aero Club Friulano ha scritto «... di non avere necessità alcuna alla
modifica dell'attuale pista in uso di m. 730x40 in funzione della propria
attività lavorativa ed in base alla tipologia di aeromobili idonei all'uso
della stessa come previsto da AIP Italia...» (Cit. Interrogazione Strizzolo
4-17754 del 24/9/2012).
L’attuale Giunta Regionale lo scorso 1° marzo ha
diramato un comunicato stampa ufficiale dal titolo «Aeroporto di Campoformido:
Riccardi, no a nuovi vincoli territoriali. Vanno mantenute le attuali tipologie
di traffico». Tale posizione è stata sostanzialmente confermata anche dalla
candidata alla presidenza regionale Debora Serracchiani.
Il Comune di Campoformido ha giustamente approvato
all'unanimità un piano di rischio per la suddetta pista che non modifica
l’attuale assetto territoriale. A questo punto perché c’è ancora qualcuno che
persevera a creare allarme nella popolazione? Non possiamo credere che il vero
obiettivo di Enac e Comune di Pasian di Prato sia spendere i soldi dei
cittadini per asfaltare ex-novo una pista da 1.100 metri, per aerei con
apertura alare fino a 24 metri, con nuovi vincoli in una area che negli ultimi
40 anni ha consolidato uno stabile assetto antropologico.
Noi cittadini chiediamo a cosa serve una nuova
pista da 1.100 mt? Quali sono i suoi possibili sviluppi? Cosa si vuole fare
atterrare e che non è mai atterrato negli ultimi 50 anni? Cosa si vuole mettere
in sicurezza? Pensate se si dovessero mettere in sicurezza o redigere piani di
rischio per tutte le piste di atterraggio presenti in regione ed attive durante
il periodo bellico! Questi soggetti presentino un dettagliato business plan e
dicano con chiarezza quali sono i progetti che vogliono sviluppare.
Il nostro Comitato non è per principio contrario a
nuove iniziative ma vorremmo trasparenza su come vengono spesi i soldi dei
cittadini. Ci piacerebbe una maggiore apertura alla popolazione dell’area
aeroportuale, anche con piste ciclabili e sentieri tra i prati, piuttosto che
una chiusura, come quella fatta finora dall’Enac con recinzioni, di cui recenti
notizie di stampa hanno già evidenziato la non conformità.
Manteniamo piena fiducia nel lavoro delle
istituzioni e chiediamo all'assessore regionale di convocare un tavolo di
confronto tra le parti, aperto anche ai cittadini e siamo sicuri che potrà
essere trovata una soluzione che non crei nuovi vincoli e sia rispettosa delle
esigenze e del benessere delle popolazioni dei due comuni interessati.
Se chiamati noi saremo pronti a dare il nostro
contributo.
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